“ANTONIO E CLEOPATRA”  di William Shakespeare
“ANTONIO E CLEOPATRA”  di William Shakespeare
“ANTONIO E CLEOPATRA”  di William Shakespeare
“ANTONIO E CLEOPATRA”  di William Shakespeare
“ANTONIO E CLEOPATRA”  di William Shakespeare
“ANTONIO E CLEOPATRA”  di William Shakespeare

“ANTONIO E CLEOPATRA”  di William Shakespeare

Con VALTER MALOSTI / ANNA DELLA ROSA

uno spettacolo di Valter Malosti

traduzione e adattamento Nadia Fusini, Valter Malosti

e con Danilo Nigrelli – Dario Battaglia – Massimo Verdastro – Paolo Giangrasso –  Noemi Grasso – Ivan Graziano – Dario Guidi – Flavio Pieralice – Gabriele Rametta – Carla Vukmirovic

 

LO SPETTACOLO

Tra il clangore delle armi e gli intrighi della politica, esplode il vitalissimo amore di Antonio e Cleopatra, eroi che eccedono ogni misura per affermare la loro infinita libertà. Valter Malosti e Anna Della Rosa interpretano il capolavoro di William Shakespeare, scritto tra il 1607 e il 1608 in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana, e che gioca con l’alto e il basso, la storia, l’eros e il potere. Antonio e Cleopatra sono gli straripanti protagonisti di un’opera basata sulle opposizioni: maschile e femminile, dovere e desiderio, letto e campo di battaglia, giovinezza e vecchiaia, antica verità egiziana e realpolitik romana. Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un baccanale egiziano vanno oltre la ragione e ai giochi della politica. Inimitabili e impareggiabili, neanche la morte li può contenere.

«Di Antonio e Cleopatra – racconta Valter Malosti, qui nella duplice veste di regista e interprete – la mia generazione ha impresso nella memoria soprattutto l’immagine, ai confini con il kitsch, della coppia hollywoodiana Richard Burton – Liz Taylor. Ma su quest’opera disincantata e misteriosa, che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana aleggia, per più di uno studioso, a dimostrarne la profonda complessità, l’ombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente che esige un nuovo cielo e una nuova terra».

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