“AMORI RUBATI”
Il 25 novembre si celebra la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”.
“Amori Rubati” è una rassegna nata nel 2021, giunta alla sua IV edizione, cha ha dato vita ad uno spettacolo composito e modulabile, costituito da monologhi per voce sola, che hanno come tema
centrale la violenza sulle donne. Tutti i monologhi sono tratti dal romanzo “L’amore Rubato” di Dacia Maraini e adattati per la scena dalla stessa autrice.
Gli spettacoli proposti sono:
ANNA
da racconto di “Anna e il Moro” di Dacia Maraini
Diretto ed interpretato da VIOLA GRAZIOSI
Una madre sulla soglia. La torba che è vita. Semi che possono crescere, oppure no. Echi di voci, energia vitale. Anna, i suoi sogni e poi… il silenzio e il rimbombo storpiato della voce di lui, cantante rock dalle mani violente.
Il racconto di Dacia Maraini si ispira a una terribile storia vera: una giovane attrice figlia di un grande attore e lui, il cantante famoso, violento che le ha tolto la vita, condannato, ma troppo poco.
ANGELA
tratto dal racconto “La Notte della Gelosia” di Dacia Maraini
Diretto ed interpretato da FEDERICA RESTANI
Dacia Maraini attraverso la storia di Angela invita ad un gesto ribelle contro l’accettazione di essere considerati meri oggetti da possedere, manipolare, distruggere. Angela ci ricorda che, come donna, deve sconfiggere non solo quell’abitudine ad assumere su di sé una responsabilità alla cura introiettata in secoli di storia, ma anche la colpa che prende voce attraverso le parole di una religione che cementa un’antica misoginia. L’uomo in cui inciampa è travestito da “benedizione”, è un idolo che porta salvezza dalla solitudine, che dona felicità, che sottrae dall’oblio. La lotta di Angela per sottrarsi a una pretesa di possesso che fa leva sulla pietà e sul senso di colpa scritto nel DNA è ardua. Ma lo spirito di sopravvivenza, l’intuito che porta a preservare quel bene supremo che è la vita si rivelerà una chiave di volta in questa storia che auspichiamo serva a ciò che il teatro suggerisce sempre di fare: passare all’azione.
MARINA
Tratto dal racconto “Maria è caduta dalle scale” di Dacia Maraini
Diretto ed interpretato da LORENZA SORINO
Ogni storia ha punto di vista, che è quello da dove la si guarda. In questa, che è una storia di violenza, lo sguardo da cui partiamo è quello di chi quella violenza l’ha subita. Il modo in cui guardiamo gli avvenimenti è determinante, perché non solo ne delinea la nostra opinione al riguardo, ma anche l’identità di ciò che viene guardato. Perché è così che succede, ognuno di noi chiarisce a sé stesso la propria identità perché sono gli altri che ce la rimandano, è la comunità con cui entriamo in relazione che ci definisce. Cosa accadrebbe se per effetto dei sentimenti, o più precisamente nella nostra storia, per effetto dell’amore, le nostre relazioni con gli altri finissero per diminuire sempre più riducendosi ad una sola unica persona? E se quella persona coincidesse con il nostro partner, ovvero colui o colei in cui poniamo la nostra massima fiducia e ascolto? Per Marina accade così, lei definisce sé stessa attraverso l’unico sguardo che finirà per osservarla, quello del suo amore, e che agirà su di lei come in una sorta di addestramento animale.